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mercoledì 13 agosto 2014

Racconto Magli Oscuri: Il Segreto di Nemus II

IL SEGRETO DI NEMUS II

Anno 997M41
Incrociatore Imperiale Classe Solar “Occhi dell’Imperatore” in rotta verso Nemus II

- Lictor che razza di nome è? – il Capitano Geny del 26° Aviotrasportato Zhorosiano “Ricci”  Fanteria Leggera Ricognitori, prese in mano i fogli pervenuti al suo superiore, ora di fronte a lui seduto dietro la scrivania – che fantasia  non bastava chiamarlo mostro?-
Il Colonnello Krest si ricompose sulla sedia chinandosi sulla scrivania per radunare i fogli sparpagliati  – questo è il nome scientifico Phil e invece di fare commenti stupidi, studiati bene la creatura, perché dove andrete potrebbero essercene parecchie –
Phil sembrò percorso da una scossa - scusa ma non era una missione di controllo e recupero dati da una stazione orbitale abbandonata su un pianeta MORTO?? – il tono va a soppesare quest’ultima parola  – noi siamo pronti ad ogni missione ma i ragazzi devono saperlo a cosa vanno incontro –
- non è necessario – categorico il tono di Krest – loro devono esser pronti solo a sacrificare la loro vita per il bene dell’Imperium e dell’umanità o come direbbero altri per l’Imperatore…-
Lo sguardo del Capitano passò lentamente dalla scheda della creatura tirannide al volto del suo comandante – una volta anche tu eri uno di questi ragazzi…-
- Una volta, ora puoi andare -


Anno 998M41
Nemus II – base orbitale di ricerca abbandonata Celsius, 10° parallelo, settore A

I tre soli colpivano duramente il suolo del pianeta tanto da far emettere al terreno una sorta di vapore acqueo sufficiente da impedirne la completa visuale. La squadra Tattica del Sergente Egemonis dei Magli Oscuri, dalla livrea arancione, avanzava a passo celere verso le mura della stazione orbitale. Requiem in braccio e Auspex attivo.
Il silenzio regnava sul luogo.
- Nessun segnale di forme di vita, signore. –
- Avviciniamoci al perimetro –
Gli Space Marine si avvicinarono al portone a chiusura stagna sul lato nord della struttura. Il complesso non era molto grande. A nord vi era l’ingresso con un piazzale circolare di circa 40 m di diametro e alcune piccoli edifici adibiti a magazzino. Al centro vi era la struttura principale, una torre cilindrica alta 4 piani di 20 m di diametro. A sud di questa struttura vi erano gli hangar per gli eventuali veicoli di supporto alle ricerche.
Dopo aver controllato la presenza o meno della corrente il sergente diede l’ordine di piazzare la bomba termica sul portone e la squadra si mise al riparo ai lati della stessa.
L’esplosione divelse il portone lasciando al suo posto un grande buco annerito e alcune colate di metallo fuso.
- Signore ci sono dei movimenti all’interno, dopo l’esplosione –
- Impossibile Teodis, ricontrolla, la base è disabitata da mesi, è stata abbandonata dalla Guardia Imperiale quasi un anno fa. Dobbiamo solo recuperare dei cristalli dati – perentorio Egemonis.
- si signore -  dopo una breve pausa il fratello marine ribadì - probabile presenza di xenos, signore.-
Allunisono ci fu il caricamento e la rimozione della sicura dai Requiem. Antheo aprì la valvola del lanciafiamme.
- Entriamo e ripuliamo questa topaia dalla feccia aliena! – con enfasi il Sergente fece il primo passo nel piazzale della struttura poggiando il maglio potenziato sulla porta di metallo fuso.

Anno 997M41
Incrociatore Imperiale Classe Solar “Occhi dell’Imperatore” in rotta verso Nemus II

Il Capitano Geny camminava nervosamente e a passo celere lungo il corridoio laterale B4 della nave stellare. In Mano i fogli prelevati dall’ufficio del suo superiore e in bocca il sigaro di erba di Presta , ricordo della sua ultima missione. Gli occhi celesti si alternavano tra i documenti e le paratie metalliche del corridoio in cerca di qualcosa.
Poco dopo attraversò il portone alla sua destra entrando nella Sezione 14 delle camere dei soldati.
- Sergente Miller!- La voce di Geny tuonò all’interno dello stanzone dove i militari si stavano riposando in attesa del loro turno di addestramento ai livelli inferiori. – Sergente Miller!-
Una figura bassa e tozza con qualche chilo di troppo ma con due braccia invidiabili comparve da dietro un letto a castello dove due soldati giocavano a dadi e subito si avvicinò al Capitano. Aveva  il volto di chi aveva combattuto molto, diverse cicatrici attraversavano la testa ma tutto sommato il viso è simpatico grazie ai due grossi baffoni neri leggermente ricurvi che sottolineano due occhi scuri come la pece. La cosa che lo caratterizzava era la collana d’acciaio a mo’ di collare per cani.
- Signorsìssignore, eccomi signore!- Miller si mise sull’attenti davanti al Capitano che subito passò al dunque. – Prepara i tuoi uomini per la missione su Nemus II – poi abbassando al voce ed avvicinandosi all’orecchio del sottoposto nonché amico. – preparali al peggio hai due giorni -
Detto questo si girò e velocemente come era arrivato sparisce oltre la porta a chiusura stagna dello scompartimento.
Miller ingoiò un po’ di saliva e posò lo sguardo su un foglio piegato in quattro che Geny gli aveva passato quasi di nascosto.
I due soldati  smisero di colpo di giocare a carte guardando il volto del loro Sergente sbiancare.


Anno 998M41
Nemus II – base orbitale di ricerca abbandonata Celsius, piazzale circolare interno alle mura di cinta.

La squadra avanzò all’interno del piazzale circolare silente e compatta seguendo gli ordini tramite interfono del loro Sergente affiancato da fratello Teodis. La struttura pareva esser in parte collassata. Strano, a prima vista era molto resistente.
- Signore non abbiamo più alcun segnale, sembra che dopo l’esplosione si sia mosso qualcosa ma ora è tornato tutto immobile -.
- Seguiamo i movimenti in record e cerchiamo di capirci qualcosa di più, Aster e Kilu chiudete la fila, Vogha porta qui il tuo lanciafiamme potrebbe servire. Avanziamo compatti e in osservazione. –
Egemonis, apparentemente tranquillo, emanava disposizioni alla sua squadra pronto, comunque, ad ogni evenienza.
La squadra si spostò sul fianco destro del piazzale verso alcune condutture seguendo il record dei movimenti registrati prima dall’auspex. Un silenzio tombale in tutta la stazione orbitale, non un filo di vento non un singolo scricchiolio metallico.
- Le condutture sembrano svuotate del gas liquido ormai da tempo- disse Jester posando la mano sui tubi coperti di polvere e terra. I tubi erano di circa 1 metro di diametro, mezzi sotterrati nel terreno, utilizzati durante il pieno funzionamento della stazione per portare gas refrigerante al cuore sotterraneo della stessa per raffreddare le centraline termiche – aspettate- l’attenzione di tutti i presenti venne rivolta verso il fratello che ora era passato oltre  il tubo ed era chinato su di esso. – Qui c’è un apertura, venite a vedere –
Egemonis si spostò velocemente al fianco di Jester, scavalcando con un salto il tubo.
- E’ abbastanza grande per far entrare un uomo…- lo sguardo del sergente si posò sui margini del foro. – O forse qualcosa di meno umano, cerchiamo un accesso ai piani inferiori, dobbiamo capire che è successo qui- disse il sergente per poi portare il suo sguardo sulla scatola in plastacciaio appesa di fianco alla sua fondina per la pistola.
I tre soli avevano abbandonato il loro zenith.

 
Anno 997M41
Nemus II - XXVI° Zhorosiano in avvicinamento alla stazione orbitale.

Lo sbarco del 26° Zhorosiano della Guardia Imperiale avvenne senza alcun problema. La fanteria stava avanzando verso le mura della stazione orbitale, non era stato necessario sbarcare alcun mezzo in quanto tutto ciò era solo una formalità. Questo esercito di Guardia imperiale era noto per l’uso di un numero elevato di fanteria leggera, potenti armi a corta gittata come plasma e termici e la totale assenza di veicoli, se non in caso di battaglie campali. Geny aveva insistito per aver in dotazione alcuni lanciafiamme per la sua squadra comando oltre alle classiche armi al plasma .
Come precauzione.
Almeno così disse all’Ufficiale dell’Arsenale della nave.
Nessuno dei ragazzi sapeva a cosa andava in contro, tranne due persone. Le uniche persone a conoscenza della vera missione erano Geny e Miller, gli unici due con il volto teso. Neanche il Tenente West era stato informato, aveva la lingua troppo lunga.
Silenziosi i soldati avanzavano con le armi in pugno, nessun atteggiamento aggressivo, solo una formalità. Le squadre si muovevano come gocce di mercurio attraverso la distesa di terra  e rocce che circondavano la base orbitale. Non ci volle molto ad arrivare alle mura, subito un paio di squadre di Genieri si misero al lavoro per cercare una via d’accesso. La corrente elettrica non era attiva da tempo ormai.
Geny non riusciva più a nascondere la sua preoccupazione e ordinò alle squadre di tenere gli occhi e le orecchie aperte. Ciò mise in allerta un po’ tutti e la preoccupazione sembrava dilagarsi tra i soldati, d’altronde stavano facendo una missione senza saperne i particolari e lo sapevano bene.
- Signore, le mura sembrano avere una breccia a sud – disse il sergente Frantz del Genio di ritorno dall’esplorazione circa mezz’ora dopo – la breccia è nei pressi dell’ingresso per i mezzi da lavoro -
concluse l’uomo.
- Mmmh…cerchiamo di entrare dalla porta principale – poi voltandosi verso Miller ad alta voce – Voglio subito due squadre a controllo sulla breccia sud!! – si rivoltò verso Frantz solo dopo aver visto un cenno d’intesa da Miller – su al lavoro non voglio passar la notte qui! –.
Subito le squadre del genio si misero al lavoro per riattivare la corrente.
I tre soli raggiunsero lo zenith.

Anno 998M41
Nemus II – base orbitale di ricerca abbandonata Celsius, interno.

Non ci volle molto prima che gli umani geneticamente modificati in armatura potenziata riuscissero a crearsi un varco tra alcune macerie davanti al portone d’ingresso della sala mensa. I detriti erano esattamente davanti ad ogni ingresso. Sembrava quasi che ogni accesso alla struttura fosse stato appositamente chiuso.
Egemonis ed alcuni fratelli levarono fino all’ultima pietra davanti all’ingresso della sala mensa. Fu il primo ad entrare.
Lo spettacolo che gli si porse dinanzi fu orrendo. Cadaveri in decomposizione e parti di corpi umani sparpagliati per tutto il salone. Guardie Imperiali. L’odore sarebbe stato rivoltante se non fosse stato per gli scambiatori osmotici. Tutto questo, non ci doveva essere. Non sarebbe mai dovuto accadere.
Il Sergente Veterano fece cenno ai marine di muoversi verso le porte successive che davano ai corridoi. La squadra avanzava  tra i cadaveri.
L’unico rumore che si sentiva era il metallo delle armature e l’eco dei passi.
Teodis si fermò su un corpo ormai irriconoscibile a raccogliere qualcosa tra il marciume, che rifletteva la poca luce che filtrava dall’ingresso creato da marine. Un grosso collare per cani.
Se lo mise al polso e proseguì.
- Signore, movimenti a sud – Teodis si fermò di colpo.
- Muoviamoci – tuonò Egemonis sfondando la porta d’alluminio che dava sul corridoio interno. – Portiamo in questo letamaio la Luce dell’Imperatore! –
L’auspex continuava a tintinnare.

Anno 997M41
Nemus II – XXVI° Zhorosiano, interno base Celsius.

Ci vollero almeno un paio di ore prima, che con un arco elettrico , i genieri, riuscissero ad aprire il portone di plastacciaio del muro di cinta.
I primi ad entrare furono le squadra di fanteria del plotone di Miller, seguiti da Geny con la sua squadra comando e dalle squadre con armi speciali.  Il plotone di West rimase all’esterno della struttura per pattugliare l’area.
- Cerchiamo velocemente la sala comando e gli uffici della struttura, prendiamo i cristalli e ritorniamo sulla nave!- disse ad alta voce ai suoi uomini mentre i suoi stivali calpestavano il suolo in cemento del piazzale circolare interno – Questo posto mi mette i brividi – aggiunse a bassa voce.
I soldati guidati da Miller si introdussero all’interno della struttura alla ricerca della sala comando per recuperare i cristalli.
Per un ora Geny continuò a contattare sia Miller che West per avere informazioni sulla situazione. La sua agitazione era troppo palese.
- Geny ma che diavolo ti prende? Siamo in un luogo dimenticato dall’Imperatore! Non c’è forma di vita per miglia e miglia, forse non ce n’è proprio su questo pianeta! – disse West alla decima volta che veniva contattato.
- Continua a stare allerta!- fu l’unica risposta di Geny.
Poi la radio gracchiò.
- Cristalli recuperati Geny, ma tu ci pensi che nel sottosuolo di questo mondo vi è acqua e flora a volontà? Ecco le ricerche che stavano facendo qui!- disse Miller.
- Non mi interessa! Tornate subito che ce ne andiamo!- Geny fu categorico, voleva lasciar il posto velocemente.
Ma non fu così fortunato.
Dei colpi di laser si sentirono all’interno della struttura. Gli uomini attorno a Geny buttarono il loro sguardo preoccupato sul Capitano. La voce di Miller si udiva attraverso la radio – Questo posto è infestato da Genoraptor! Primo rango fuoco, secondo rango fuoco! Fuoco! Fuoco! –
Geny sembrava in panico.
Passarono i minuti e gli uomini tesi come corde di violino attendevano gli ordini.
La voce di West si sentì nella radio – Che succede Geny? Problemi? –
Nessuna risposta.

 Anno 998M41
Nemus II – base orbitale di ricerca abbandonata Celsius, corridoi interni.

L’auspex segnalava alcune presenze ferme a circa trenta metri dalla squadra. Egemonis e i suoi uomini si muovevano attenti tra i corridoi.
- Teodis dove sono i nemici? -
- Davanti a noi signore! – fu la risposta del marine – La sala comando è a destra in fondo al corridoio!-  il fratello marine indicò un poto imprecisato nel buio.
- Muoviamoci! Aster e Jester recuperate il cristallo, noi vi copriamo. Usciamo in fretta da qui!- Egemonis manteneva la calma. La superiorità numerica gli dava una certa tranquillità.
Arrivati davanti la sala comando i due marine entrarono subito mentre gli altri si misero a difesa.
Qualcosa iniziò ad avanzare lungo il buio corridoio verso i marine.
- Appena è in visuale fuoco! – tuonò il Sergente Veterano.
- Venti metri…quindici metri…dieci metri… bersaglio in vista! –
- Non si vede nulla! – Kilu guardava con attenzione il corridoio deserto.
- E’ sopra di noi! – Teodis era incredulo, doveva esser addosso a loro ormai.
Ci fu un frastuono, la contro soffittatura sopra la squadra crollo, due chele lunghe ed acuminate trapassarono l’armatura potenziata di fratello Teodis agganciandolo e trascinandolo sopra nel buio.
- Dannati! Fuoco!! Dove son finiti quei due? – Egemonis – Aster, Jester! -.
L’auspex di Teodis cadde a terra insanguinato.
Il tintinnio divenne più intenso.
Ora decine di puntini verdi erano visibili sul display.

Anno 997M41
Nemus II – XXVI° Zhorosiano ,piazzale  interno base Celsius.

Il rumore dei fucili laser echeggiava nel piazzale. Geny era impalato. Nella sua mente scorrevano le immagini della scheda che aveva letto e riletto e la figura del colonnello davanti ad egli che diceva:
- questo è il nome scientifico Phil e invece di fare commenti stupidi, studiati bene la creatura, perché dove andrete potrebbero essercene parecchie -
Le parole del colonnello riecheggiavano nelle sue orecchie più e più volte.
Il ritorno alla coscienza di cosa gli stava accadendo intorno fu traumatico. Una guardia gli stava tirando la manica mentre dall’esterno della struttura si vedevano i lampi dei laser e gli schizzi di sangue che imbrattavano le finestre.
La voce di Geny tornò a risuonare nel piazzale:
- Abbattete le entrate! Tirate giù le volte! Fate qualcosa mezzecartucce! – Stava sbraitando indicando le finestre e il portone. – Piazzate delle cariche! Nulla deve uscire di li! -
- Ma signore! Ci sono dentro i nostri compagni! E la missione?– la guardia era basita.
- E’ un ordine idiota!.-
I colpi di plasma e di fucili termici della squadra comando e delle squadre di armi speciali si abbatterono sulla struttura. La facciata in parte collassò chiudendo gli ingressi a quel livello.
- Ritirata!- urlò Geny mentre correva fuori dalle mura di cinta.
Urla disumane dei soldati della Guardia Imperiale si sentivano provenir dall’interno della base.
Durarono pochi minuti.


Anno 998M41
Nemus II – base orbitale di ricerca abbandonata Celsius, corridoi interni, livello sotterraneo.

In pochi istanti la squadra venne circondata dagli alieni, Genoraptor ovunque.
I colpi di requiem rimbombavano nello stretto corridoio.
Schizzi di sangue xenos imbrattavano i muri.
Vogha con il suo lanciafiamme si alternava tra il lato sinistro e quello destro. Egemonis aveva abbattuto con il maglio il Lictor che era spuntato di nuovo sopra di loro. Ci aveva riprovato ma gli era andata male. Egemonis lo stava aspettando.
- Non sprecate i colpi! Dobbiamo uscire di qui, non abbiamo alcun segnale di comunicazione. – Egemonis urlando, si spostò in prima fila e a passo cadenzato avanzava verso l’uscita.
I fratelli sparavano raffiche letali e i loro colpi facevano da muro all’orda di tirannidi. Tutti insieme i marine ripetevano  il loro inno.
- Avanziamo nelle tenebre portando la luce dell’Imperatore –
La litania echeggiava nei corridoi e nelle sale, misto al rumore di salve di requiem e dal crepitio delle fiamme che devastavano gli androni della stazione.
Erano i figli dell’Imperatore e avevano visto situazioni peggiori.
Forse.
L’orda sembrò terminare e evitando lo scontro diretto i marine si avviarono velocemente verso il piazzale, li avrebbero potuto combattere meglio indirizzando le salve di requiem verso un nemico ben visibile.
I corridoi della base sembravano non finire mai.

Anno 997M41
Nemus II – XXVI° Zhorosiano - esterno alle mura base orbitale di ricerca abbandonata Celsius.


Geny correva come un pazzo e i suoi soldati alle sue spalle. Il terrore si era impadronito di lui e di conseguenza dei suoi uomini.
West all’esterno delle mura vide i suoi compagni di squadra correre verso di lui - che diamine succede Geny? -  chiese a gran voce mentre osservava la scena cercando di guardare oltre, ma vedeva solo fumo e la struttura in rovina.
- Corri idiota! corri! Qui è un inferno!-  tuonò il  capitano che non rallentava la sua corsa,. Voleva tornare velocemente al luogo di recupero.
Tutto il plotone , o meglio ciò che ne rimaneva, si muoveva velocemente verso la zona di recupero al di la della collina 73. luogo designato per l’atterraggio dei Valkyria dal Comandante Colonnello Krest.
West udì alcune urla alle sue spalle. Troppo vicine per esser degli uomini nella stazione. Troppo vicine al lui per esser al sicuro.
Urla strazianti e salve di fucili laser miste ad armi al plasma.
Non si fermò.
Non gli interessava dei suoi uomini, non ora. Forse una volta. Ora no.
- Signore! Che facciamo?- un soldato urlò mentre da dei fori nel terreno uscirono delle figure serpentine che iniziarono a dilaniare e straziare i soldati cogliendoli alla sprovvista. – Signoreeeeeeeeee! – la guardia urlava mentre attorno a lui i soldati morivano.
La guardia urlava mentre Geny scappava.
Il cuore del capitano sembrava impazzito. Nella sua mente vi era solo l’immagine  di un valkyria che atterrava e lui sorridente che volava via.
Le urla lo fecero tornare alla realtà.
Lui non era mai stato un eroe e non voleva diventarlo oggi.
Era quasi arrivato.
Improvvisamente il terreno sotto i suoi piedi cedette.
Un volo di pochi metri e alcune ossa si ruppero. Geny non urlò, era un capitano delle Guardia Imperiale non un soldato semplice. I soldati morivano, lui no.
Tutto intorno il buio. Forse qui era al sicuro.
Dei rumori alla sua destra. Le sue urla durarono pochi secondi poi il cuore cesso di battere. Nessuno avrebbe potuto udirle da dentro il buco. Anche perché fuori non rimaneva più nessuno.

Anno 998M41
Nemus II – base orbitale di ricerca abbandonata Celsius, piazzale sterno.

Egemonis e la sua squadra riuscirono ad uscire sul piazzale. Alle loro spalle le creature invadevano i corridoi come un fiume in piena e fuoriuscendo dalla stazione a fiotti che salva dopo salva perfettamente indirizzate dal sergente veterano, venivano abbattute. A volte toccava a Vogha dar il colpo di grazia a chi superava il muro di proiettili.
Non potevano durare per ore, le munizioni da lì a breve sarebbero finite e  in corpo a copro avrebbero avuto la peggio, sarebbero stati sopraffatti.
Minuto dopo minuto i corpi degli alieni  si ammucchiavano sul terreno del piazzale.
Egemonis non inviò alcun segnale di soccorso. Attendeva qualcosa e saltuariamente buttava lo sguardo sulla scatola appesa alla cinta, dove la spia rossa era fissa.
Il terreno iniziò a tremare.
Dei buchi larghi circa due metri si aprirono nel cemento e alcune creature serpentine fuoriuscirono attaccando velocemente i fratelli marine.
- Predatori!!- urlò Egemonis, ma fu troppo tardi. Kilu e Kunda vennero travolti dagli artigli dilanianti delle creature e gli altri da li a breve furono sommersi da tutti gli alieni.
Una seconda voragine si aprì alle spalle della squadra di marine. Questa volta era più grande e la creatura che ne uscì era grande quanto un Landraider.
- TRIGONEEEE! – Moria indicò la creatura a Egemonis appena prima che la coda della stessa lo trapassasse da parte a parte.
Il sergente, impegnato a colpire con il suo maglio i Predatori, voltò appena lo sguardo per poi urlare con odio – ti stavo aspettando dannata bestiaccia! –
L’imponente artiglio della stessa falciò l’intera squadra scagliandola a metri di distanza.
Egemonis aveva i polmoni traforati e dalla sua bocca fuoriusciva un rigolo di sangue. Le bestie ora si muovevano verso i marine a terra.
La mano destra del sergente si porto sulla scatola metallica andando a premere un tasto sul lato.
La Trigone fu la prima ad arrivare sul sergente pronto a dilaniarlo con le sue fauci.
- Pensi di aver vinto? – furono le ultime parole di Egemonis proferite con un piccolo ghigno sul volto.
Poi tornò il silenzio.

Anno 997M41
Incrociatore Imperiale Classe Solar “Occhi dell’Imperatore” in partenza dall’orbita di  Nemus II

Il Colonnello Krest stava compilando il suo diario di bordo. Stava annotando il fallimento della missione di recupero. Non era sua intenzione perdere altri uomini laggiù. La missione era facoltativa e non era un caso che altre tre volte fu un fallimento, per chi ci aveva provato.
- Che mandino gli Space Marine! – un esclamazione fatta ad alta voce, anche se era solo nella camera.
Una sorta di sfogo.
Krest aprì il suo file che intitolò “Insediamento alieno su Nemus II” ed iniziò a preparare il rapporto sull’accaduto.
Il suono dell’arrivo di un messaggio da parte dell’Alto Comando sul suo terminale, interruppe il suo pensiero.
- Colonnello Krest in attesa di ordini – disse mentre apriva la comunicazione.
- Colonnello, qui parla il sovrintendente dell’Alto Comando Jervis. Voi oggi avete fatto un addestramento su un pianeta morto classe G, Nemus II e avete avuto dei problemi tecnici che ha comportato la perdita dei vostri uomini. Chiaro? -  si senti il chiaro tono categorico.
Ci fu una breve pausa.
- Chiaro Colonnello Krest? – la voce si ripetè a tono più alto.
- Sissignore, ordine ricevuto – disse il colonnello mentre udiva la comunicazione chiudersi.
Krest modificò il titolo del suo rapporto scrivendo sullo schermo:  “Incidente Esercitazione n° 243 su Nemus II” mentre la nave abbandonava l’orbita del pianeta morto.




EPILOGO




Anno 998M41
Nemus II – Orbita del pianeta, Fortezza Monastero dei Magli Oscuri“Lancia dell’Imperatore”.

Un assordante suono interruppe il lavoro dei fratelli marine dei Magli Oscuri, nella sala comando della loro fortezza spaziale.
- Signore , abbiamo il segnale da fratello Egemonis -  disse  l’Ufficiale di Navigazione Teclio – a quanto pare ci siamo! Le informazioni sulla attività aliena nel sottosuolo del pianeta pervenute al Fratello Epistolario Darkon erano vere. -
Nell’unica ombra della sala comando vi era una figura seduta su un trono di ossidiana. Il lungo mantello azzurro emergeva dalle ombre stendendosi a terra davanti al trono. L’armatura arancione scintillante rifletteva solo nei punti dove le luci delle spie della sala comando bucavano l’ombra.
Silenzio.
La porta in plastacciaio si aprì e una figura arancione in armatura terminator entrò e si diresse verso il trono all’ombra della sala comando. Il martello potenziato di dimensioni enormi precedeva ogni passo del nuovo giunto, lo scudo tempesta che portava sul braccio sinistro recava incisa un’aquila e un maglio, simbolo del capitolo.
- Signore siamo pronti a sterminare gli xenos-  disse Navarro Blanco, Capitano della Prima Compagnia dei Magli Oscuri. Poi rimase in attesa, senza aggiungere altro.
Sapeva che Ramon De la Peňa, il Gran Maestro del Capitolo era una persona tanto taciturna quanto decisa ad eliminare la feccia aliena e portare il credo dell’Imperatore per l’universo.
Nell’ombra qualcosa si mosse, la figura dell’imponente marine a comando del capitolo si alzò dal suo trono e si infilò il suo elmo finemente decorato.
Preparate la mia capsula e avvisate il Sergente Vasquez della Guardia Risoluta, che la Prima Compagnia sbarchi nella sua totalità Capitano Blanco... porteremo la luce anche su Nemus II!


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