IL
SEGRETO DI NEMUS II
Anno 997M41
Incrociatore Imperiale Classe
Solar “Occhi dell’Imperatore” in rotta verso Nemus II
- Lictor che razza di nome è? –
il Capitano Geny del 26° Aviotrasportato Zhorosiano “Ricci” Fanteria Leggera Ricognitori, prese in mano i
fogli pervenuti al suo superiore, ora di fronte a lui seduto dietro la
scrivania – che fantasia non bastava
chiamarlo mostro?-
Il Colonnello Krest si ricompose
sulla sedia chinandosi sulla scrivania per radunare i fogli sparpagliati – questo è il nome scientifico Phil e invece
di fare commenti stupidi, studiati bene la creatura, perché dove andrete
potrebbero essercene parecchie –
Phil sembrò percorso da una
scossa - scusa ma non era una missione di controllo e recupero dati da una
stazione orbitale abbandonata su un pianeta MORTO?? – il tono va a soppesare
quest’ultima parola – noi siamo pronti
ad ogni missione ma i ragazzi devono saperlo a cosa vanno incontro –
- non è necessario – categorico
il tono di Krest – loro devono esser pronti solo a sacrificare la loro vita per
il bene dell’Imperium e dell’umanità o come direbbero altri per l’Imperatore…-
Lo sguardo del Capitano passò
lentamente dalla scheda della creatura tirannide al volto del suo comandante –
una volta anche tu eri uno di questi ragazzi…-
- Una volta, ora puoi andare -
Anno 998M41
Nemus II – base orbitale di
ricerca abbandonata Celsius, 10° parallelo, settore A
I tre soli colpivano duramente il
suolo del pianeta tanto da far emettere al terreno una sorta di vapore acqueo
sufficiente da impedirne la completa visuale. La squadra Tattica del Sergente
Egemonis dei Magli Oscuri, dalla livrea arancione, avanzava a passo celere
verso le mura della stazione orbitale. Requiem in braccio e Auspex attivo.
Il silenzio regnava sul luogo.
- Nessun segnale di forme di vita,
signore. –
- Avviciniamoci al perimetro –
Gli Space Marine si avvicinarono
al portone a chiusura stagna sul lato nord della struttura. Il complesso non
era molto grande. A nord vi era l’ingresso con un piazzale circolare di circa 40 m di diametro e alcune
piccoli edifici adibiti a magazzino. Al centro vi era la struttura principale,
una torre cilindrica alta 4 piani di 20 m di diametro. A sud di questa struttura vi
erano gli hangar per gli eventuali veicoli di supporto alle ricerche.
Dopo aver controllato la presenza
o meno della corrente il sergente diede l’ordine di piazzare la bomba termica
sul portone e la squadra si mise al riparo ai lati della stessa.
L’esplosione divelse il portone
lasciando al suo posto un grande buco annerito e alcune colate di metallo fuso.
- Signore ci sono dei movimenti
all’interno, dopo l’esplosione –
- Impossibile Teodis,
ricontrolla, la base è disabitata da mesi, è stata abbandonata dalla Guardia
Imperiale quasi un anno fa. Dobbiamo solo recuperare dei cristalli dati –
perentorio Egemonis.
- si signore - dopo una breve pausa il fratello marine
ribadì - probabile presenza di xenos, signore.-
Allunisono ci fu il caricamento
e la rimozione della sicura dai Requiem. Antheo aprì la valvola del
lanciafiamme.
- Entriamo e ripuliamo questa
topaia dalla feccia aliena! – con enfasi il Sergente fece il primo passo nel
piazzale della struttura poggiando il maglio potenziato sulla porta di metallo
fuso.
Anno 997M41
Incrociatore Imperiale Classe
Solar “Occhi dell’Imperatore” in rotta verso Nemus II
Il Capitano Geny camminava
nervosamente e a passo celere lungo il corridoio laterale B4 della nave
stellare. In Mano i fogli prelevati dall’ufficio del suo superiore e in bocca
il sigaro di erba di Presta , ricordo della sua ultima missione. Gli occhi
celesti si alternavano tra i documenti e le paratie metalliche del corridoio in
cerca di qualcosa.
Poco dopo attraversò il portone
alla sua destra entrando nella Sezione 14 delle camere dei soldati.
- Sergente Miller!- La voce di
Geny tuonò all’interno dello stanzone dove i militari si stavano riposando in
attesa del loro turno di addestramento ai livelli inferiori. – Sergente
Miller!-
Una figura bassa e tozza con
qualche chilo di troppo ma con due braccia invidiabili comparve da dietro un
letto a castello dove due soldati giocavano a dadi e subito si avvicinò al Capitano.
Aveva il volto di chi aveva combattuto
molto, diverse cicatrici attraversavano la testa ma tutto sommato il viso è
simpatico grazie ai due grossi baffoni neri leggermente ricurvi che
sottolineano due occhi scuri come la pece. La cosa che lo caratterizzava era la
collana d’acciaio a mo’ di collare per cani.
- Signorsìssignore, eccomi
signore!- Miller si mise sull’attenti davanti al Capitano che subito passò al
dunque. – Prepara i tuoi uomini per la missione su Nemus II – poi abbassando al
voce ed avvicinandosi all’orecchio del sottoposto nonché amico. – preparali al
peggio hai due giorni -
Detto questo si girò e
velocemente come era arrivato sparisce oltre la porta a chiusura stagna dello
scompartimento.
Miller ingoiò un po’ di saliva e posò
lo sguardo su un foglio piegato in quattro che Geny gli aveva passato quasi di
nascosto.
I due soldati smisero di colpo di giocare a carte guardando
il volto del loro Sergente sbiancare.
Anno 998M41
Nemus II – base orbitale di
ricerca abbandonata Celsius, piazzale circolare interno alle mura di cinta.
La squadra avanzò all’interno del
piazzale circolare silente e compatta seguendo gli ordini tramite interfono del
loro Sergente affiancato da fratello Teodis. La struttura pareva esser in parte
collassata. Strano, a prima vista era molto resistente.
- Signore non abbiamo più alcun
segnale, sembra che dopo l’esplosione si sia mosso qualcosa ma ora è tornato
tutto immobile -.
- Seguiamo i movimenti in record
e cerchiamo di capirci qualcosa di più, Aster e Kilu chiudete la fila, Vogha
porta qui il tuo lanciafiamme potrebbe servire. Avanziamo compatti e in
osservazione. –
Egemonis, apparentemente
tranquillo, emanava disposizioni alla sua squadra pronto, comunque, ad ogni
evenienza.
La squadra si spostò sul fianco
destro del piazzale verso alcune condutture seguendo il record dei movimenti
registrati prima dall’auspex. Un silenzio tombale in tutta la stazione
orbitale, non un filo di vento non un singolo scricchiolio metallico.
- Le condutture sembrano svuotate
del gas liquido ormai da tempo- disse Jester posando la mano sui tubi coperti
di polvere e terra. I tubi erano di circa 1 metro di diametro, mezzi
sotterrati nel terreno, utilizzati durante il pieno funzionamento della
stazione per portare gas refrigerante al cuore sotterraneo della stessa per raffreddare
le centraline termiche – aspettate- l’attenzione di tutti i presenti venne
rivolta verso il fratello che ora era passato oltre il tubo ed era chinato su di esso. – Qui c’è
un apertura, venite a vedere –
Egemonis si spostò velocemente al
fianco di Jester, scavalcando con un salto il tubo.
- E’ abbastanza grande per far
entrare un uomo…- lo sguardo del sergente si posò sui margini del foro. – O
forse qualcosa di meno umano, cerchiamo un accesso ai piani inferiori, dobbiamo
capire che è successo qui- disse il sergente per poi portare il suo sguardo
sulla scatola in plastacciaio appesa di fianco alla sua fondina per la pistola.
I tre soli avevano abbandonato il
loro zenith.
Anno 997M41
Nemus II - XXVI° Zhorosiano in
avvicinamento alla stazione orbitale.
Lo sbarco del 26° Zhorosiano della
Guardia Imperiale avvenne senza alcun problema. La fanteria stava avanzando
verso le mura della stazione orbitale, non era stato necessario sbarcare alcun
mezzo in quanto tutto ciò era solo una formalità. Questo esercito di Guardia
imperiale era noto per l’uso di un numero elevato di fanteria leggera, potenti
armi a corta gittata come plasma e termici e la totale assenza di veicoli, se
non in caso di battaglie campali. Geny aveva insistito per aver in dotazione
alcuni lanciafiamme per la sua squadra comando oltre alle classiche armi al
plasma .
Come precauzione.
Almeno così disse all’Ufficiale
dell’Arsenale della nave.
Nessuno dei ragazzi sapeva a cosa
andava in contro, tranne due persone. Le uniche persone a conoscenza della vera
missione erano Geny e Miller, gli unici due con il volto teso. Neanche il
Tenente West era stato informato, aveva la lingua troppo lunga.
Silenziosi i soldati avanzavano
con le armi in pugno, nessun atteggiamento aggressivo, solo una formalità. Le
squadre si muovevano come gocce di mercurio attraverso la distesa di terra e rocce che circondavano la base orbitale.
Non ci volle molto ad arrivare alle mura, subito un paio di squadre di Genieri
si misero al lavoro per cercare una via d’accesso. La corrente elettrica non
era attiva da tempo ormai.
Geny non riusciva più a
nascondere la sua preoccupazione e ordinò alle squadre di tenere gli occhi e le
orecchie aperte. Ciò mise in allerta un po’ tutti e la preoccupazione sembrava
dilagarsi tra i soldati, d’altronde stavano facendo una missione senza saperne
i particolari e lo sapevano bene.
- Signore, le mura sembrano avere
una breccia a sud – disse il sergente Frantz del Genio di ritorno dall’esplorazione
circa mezz’ora dopo – la breccia è nei pressi dell’ingresso per i mezzi da
lavoro -
concluse l’uomo.
- Mmmh…cerchiamo di entrare dalla
porta principale – poi voltandosi verso Miller ad alta voce – Voglio subito due
squadre a controllo sulla breccia sud!! – si rivoltò verso Frantz solo dopo
aver visto un cenno d’intesa da Miller – su al lavoro non voglio passar la
notte qui! –.
Subito le squadre del genio si
misero al lavoro per riattivare la corrente.
I tre soli raggiunsero lo zenith.
Anno 998M41
Nemus II – base orbitale di
ricerca abbandonata Celsius, interno.
Non ci volle molto prima che gli
umani geneticamente modificati in armatura potenziata riuscissero a crearsi un
varco tra alcune macerie davanti al portone d’ingresso della sala mensa. I detriti
erano esattamente davanti ad ogni ingresso. Sembrava quasi che ogni accesso
alla struttura fosse stato appositamente chiuso.
Egemonis ed alcuni fratelli
levarono fino all’ultima pietra davanti all’ingresso della sala mensa. Fu il
primo ad entrare.
Lo spettacolo che gli si porse
dinanzi fu orrendo. Cadaveri in decomposizione e parti di corpi umani
sparpagliati per tutto il salone. Guardie Imperiali. L’odore sarebbe stato
rivoltante se non fosse stato per gli scambiatori osmotici. Tutto questo, non
ci doveva essere. Non sarebbe mai dovuto accadere.
Il Sergente Veterano fece cenno
ai marine di muoversi verso le porte successive che davano ai corridoi. La
squadra avanzava tra i cadaveri.
L’unico rumore che si sentiva era
il metallo delle armature e l’eco dei passi.
Teodis si fermò su un corpo ormai
irriconoscibile a raccogliere qualcosa tra il marciume, che rifletteva la poca
luce che filtrava dall’ingresso creato da marine. Un grosso collare per cani.
Se lo mise al polso e proseguì.
- Signore, movimenti a sud –
Teodis si fermò di colpo.
- Muoviamoci – tuonò Egemonis
sfondando la porta d’alluminio che dava sul corridoio interno. – Portiamo in
questo letamaio la Luce
dell’Imperatore! –
L’auspex continuava a tintinnare.
Anno 997M41
Nemus II – XXVI° Zhorosiano,
interno base Celsius.
Ci vollero almeno un paio di ore
prima, che con un arco elettrico , i genieri, riuscissero ad aprire il portone
di plastacciaio del muro di cinta.
I primi ad entrare furono le
squadra di fanteria del plotone di Miller, seguiti da Geny con la sua squadra
comando e dalle squadre con armi speciali.
Il plotone di West rimase all’esterno della struttura per pattugliare
l’area.
- Cerchiamo velocemente la sala
comando e gli uffici della struttura, prendiamo i cristalli e ritorniamo sulla
nave!- disse ad alta voce ai suoi uomini mentre i suoi stivali calpestavano il
suolo in cemento del piazzale circolare interno – Questo posto mi mette i
brividi – aggiunse a bassa voce.
I soldati guidati da Miller si
introdussero all’interno della struttura alla ricerca della sala comando per
recuperare i cristalli.
Per un ora Geny continuò a
contattare sia Miller che West per avere informazioni sulla situazione. La sua
agitazione era troppo palese.
- Geny ma che diavolo ti prende?
Siamo in un luogo dimenticato dall’Imperatore! Non c’è forma di vita per miglia
e miglia, forse non ce n’è proprio su questo pianeta! – disse West alla decima
volta che veniva contattato.
- Continua a stare allerta!- fu
l’unica risposta di Geny.
Poi la radio gracchiò.
- Cristalli recuperati Geny, ma
tu ci pensi che nel sottosuolo di questo mondo vi è acqua e flora a volontà?
Ecco le ricerche che stavano facendo qui!- disse Miller.
- Non mi interessa! Tornate
subito che ce ne andiamo!- Geny fu categorico, voleva lasciar il posto
velocemente.
Ma non fu così fortunato.
Dei colpi di laser si sentirono
all’interno della struttura. Gli uomini attorno a Geny buttarono il loro
sguardo preoccupato sul Capitano. La voce di Miller si udiva attraverso la radio
– Questo posto è infestato da Genoraptor! Primo rango fuoco, secondo rango
fuoco! Fuoco! Fuoco! –
Geny sembrava in panico.
Passarono i minuti e gli uomini
tesi come corde di violino attendevano gli ordini.
La voce di West si sentì nella
radio – Che succede Geny? Problemi? –
Nessuna risposta.
Anno 998M41
Nemus II – base orbitale di
ricerca abbandonata Celsius, corridoi interni.
L’auspex segnalava alcune
presenze ferme a circa trenta metri dalla squadra. Egemonis e i suoi uomini si
muovevano attenti tra i corridoi.
- Teodis dove sono i nemici? -
- Davanti a noi signore! – fu la
risposta del marine – La sala comando è a destra in fondo al corridoio!- il fratello marine indicò un poto imprecisato
nel buio.
- Muoviamoci! Aster e Jester
recuperate il cristallo, noi vi copriamo. Usciamo in fretta da qui!- Egemonis
manteneva la calma. La superiorità numerica gli dava una certa tranquillità.
Arrivati davanti la sala comando
i due marine entrarono subito mentre gli altri si misero a difesa.
Qualcosa iniziò ad avanzare lungo
il buio corridoio verso i marine.
- Appena è in visuale fuoco! –
tuonò il Sergente Veterano.
- Venti metri…quindici
metri…dieci metri… bersaglio in vista! –
- Non si vede nulla! – Kilu
guardava con attenzione il corridoio deserto.
- E’ sopra di noi! – Teodis era
incredulo, doveva esser addosso a loro ormai.
Ci fu un frastuono, la contro
soffittatura sopra la squadra crollo, due chele lunghe ed acuminate
trapassarono l’armatura potenziata di fratello Teodis agganciandolo e
trascinandolo sopra nel buio.
- Dannati! Fuoco!! Dove son
finiti quei due? – Egemonis – Aster, Jester! -.
L’auspex di Teodis cadde a terra
insanguinato.
Il tintinnio divenne più intenso.
Ora decine di puntini verdi erano
visibili sul display.
Anno 997M41
Nemus II – XXVI° Zhorosiano ,piazzale
interno base Celsius.
Il rumore dei fucili laser
echeggiava nel piazzale. Geny era impalato. Nella sua mente scorrevano le
immagini della scheda che aveva letto e riletto e la figura del colonnello
davanti ad egli che diceva:
- questo è il nome scientifico Phil
e invece di fare commenti stupidi, studiati bene la creatura, perché dove
andrete potrebbero essercene parecchie -
Le parole del colonnello riecheggiavano
nelle sue orecchie più e più volte.
Il ritorno alla coscienza di cosa
gli stava accadendo intorno fu traumatico. Una guardia gli stava tirando la
manica mentre dall’esterno della struttura si vedevano i lampi dei laser e gli
schizzi di sangue che imbrattavano le finestre.
La voce di Geny tornò a risuonare
nel piazzale:
- Abbattete le entrate! Tirate giù
le volte! Fate qualcosa mezzecartucce! – Stava sbraitando indicando le finestre
e il portone. – Piazzate delle cariche! Nulla deve uscire di li! -
- Ma signore! Ci sono dentro i
nostri compagni! E la missione?– la guardia era basita.
- E’ un ordine idiota!.-
I colpi di plasma e di fucili
termici della squadra comando e delle squadre di armi speciali si abbatterono
sulla struttura. La facciata in parte collassò chiudendo gli ingressi a quel
livello.
- Ritirata!- urlò Geny mentre
correva fuori dalle mura di cinta.
Urla disumane dei soldati della
Guardia Imperiale si sentivano provenir dall’interno della base.
Durarono pochi minuti.
Anno 998M41
Nemus II – base orbitale di
ricerca abbandonata Celsius, corridoi interni, livello sotterraneo.
In pochi istanti la squadra venne
circondata dagli alieni, Genoraptor ovunque.
I colpi di requiem rimbombavano
nello stretto corridoio.
Schizzi di sangue xenos
imbrattavano i muri.
Vogha con il suo lanciafiamme si
alternava tra il lato sinistro e quello destro. Egemonis aveva abbattuto con il
maglio il Lictor che era spuntato di nuovo sopra di loro. Ci aveva riprovato ma
gli era andata male. Egemonis lo stava aspettando.
- Non sprecate i colpi! Dobbiamo uscire
di qui, non abbiamo alcun segnale di comunicazione. – Egemonis urlando, si
spostò in prima fila e a passo cadenzato avanzava verso l’uscita.
I fratelli sparavano raffiche
letali e i loro colpi facevano da muro all’orda di tirannidi. Tutti insieme i
marine ripetevano il loro inno.
- Avanziamo nelle tenebre
portando la luce dell’Imperatore –
La litania echeggiava nei
corridoi e nelle sale, misto al rumore di salve di requiem e dal crepitio delle
fiamme che devastavano gli androni della stazione.
Erano i figli dell’Imperatore e
avevano visto situazioni peggiori.
Forse.
L’orda sembrò terminare e evitando
lo scontro diretto i marine si avviarono velocemente verso il piazzale, li
avrebbero potuto combattere meglio indirizzando le salve di requiem verso un
nemico ben visibile.
I corridoi della base sembravano
non finire mai.
Anno 997M41
Nemus II – XXVI° Zhorosiano -
esterno alle mura base orbitale di ricerca abbandonata Celsius.
Geny correva come un pazzo e i
suoi soldati alle sue spalle. Il terrore si era impadronito di lui e di
conseguenza dei suoi uomini.
West all’esterno delle mura vide
i suoi compagni di squadra correre verso di lui - che diamine succede Geny?
- chiese a gran voce mentre osservava la
scena cercando di guardare oltre, ma vedeva solo fumo e la struttura in rovina.
- Corri idiota! corri! Qui è un
inferno!- tuonò il capitano che non rallentava la sua corsa,.
Voleva tornare velocemente al luogo di recupero.
Tutto il plotone , o meglio ciò
che ne rimaneva, si muoveva velocemente verso la zona di recupero al di la
della collina 73. luogo designato per l’atterraggio dei Valkyria dal Comandante
Colonnello Krest.
West udì alcune urla alle sue
spalle. Troppo vicine per esser degli uomini nella stazione. Troppo vicine al
lui per esser al sicuro.
Urla strazianti e salve di fucili
laser miste ad armi al plasma.
Non si fermò.
Non gli interessava dei suoi
uomini, non ora. Forse una volta. Ora no.
- Signore! Che facciamo?- un
soldato urlò mentre da dei fori nel terreno uscirono delle figure serpentine
che iniziarono a dilaniare e straziare i soldati cogliendoli alla sprovvista. –
Signoreeeeeeeeee! – la guardia urlava mentre attorno a lui i soldati morivano.
La guardia urlava mentre Geny
scappava.
Il cuore del capitano sembrava
impazzito. Nella sua mente vi era solo l’immagine di un valkyria che atterrava e lui sorridente
che volava via.
Le urla lo fecero tornare alla
realtà.
Lui non era mai stato un eroe e
non voleva diventarlo oggi.
Era quasi arrivato.
Improvvisamente il terreno sotto
i suoi piedi cedette.
Un volo di pochi metri e alcune
ossa si ruppero. Geny non urlò, era un capitano delle Guardia Imperiale non un
soldato semplice. I soldati morivano, lui no.
Tutto intorno il buio. Forse qui
era al sicuro.
Dei rumori alla sua destra. Le
sue urla durarono pochi secondi poi il cuore cesso di battere. Nessuno avrebbe
potuto udirle da dentro il buco. Anche perché fuori non rimaneva più nessuno.
Anno 998M41
Nemus II – base orbitale di
ricerca abbandonata Celsius, piazzale sterno.
Egemonis e la sua squadra
riuscirono ad uscire sul piazzale. Alle loro spalle le creature invadevano i
corridoi come un fiume in piena e fuoriuscendo dalla stazione a fiotti che
salva dopo salva perfettamente indirizzate dal sergente veterano, venivano
abbattute. A volte toccava a Vogha dar il colpo di grazia a chi superava il muro
di proiettili.
Non potevano durare per ore, le
munizioni da lì a breve sarebbero finite e
in corpo a copro avrebbero avuto la peggio, sarebbero stati sopraffatti.
Minuto dopo minuto i corpi degli
alieni si ammucchiavano sul terreno del
piazzale.
Egemonis non inviò alcun segnale
di soccorso. Attendeva qualcosa e saltuariamente buttava lo sguardo sulla
scatola appesa alla cinta, dove la spia rossa era fissa.
Il terreno iniziò a tremare.
Dei buchi larghi circa due metri
si aprirono nel cemento e alcune creature serpentine fuoriuscirono attaccando
velocemente i fratelli marine.
- Predatori!!- urlò Egemonis, ma
fu troppo tardi. Kilu e Kunda vennero travolti dagli artigli dilanianti delle
creature e gli altri da li a breve furono sommersi da tutti gli alieni.
Una seconda voragine si aprì alle
spalle della squadra di marine. Questa volta era più grande e la creatura che
ne uscì era grande quanto un Landraider.
- TRIGONEEEE! – Moria indicò la
creatura a Egemonis appena prima che la coda della stessa lo trapassasse da
parte a parte.
Il sergente, impegnato a colpire
con il suo maglio i Predatori, voltò appena lo sguardo per poi urlare con odio
– ti stavo aspettando dannata bestiaccia! –
L’imponente artiglio della stessa
falciò l’intera squadra scagliandola a metri di distanza.
Egemonis aveva i polmoni
traforati e dalla sua bocca fuoriusciva un rigolo di sangue. Le bestie ora si
muovevano verso i marine a terra.
La mano destra del sergente si
porto sulla scatola metallica andando a premere un tasto sul lato.
- Pensi di aver vinto? – furono
le ultime parole di Egemonis proferite con un piccolo ghigno sul volto.
Poi tornò il silenzio.
Anno 997M41
Incrociatore Imperiale Classe Solar
“Occhi dell’Imperatore” in partenza dall’orbita di Nemus II
Il Colonnello Krest stava
compilando il suo diario di bordo. Stava annotando il fallimento della missione
di recupero. Non era sua intenzione perdere altri uomini laggiù. La missione
era facoltativa e non era un caso che altre tre volte fu un fallimento, per chi
ci aveva provato.
- Che mandino gli Space Marine! –
un esclamazione fatta ad alta voce, anche se era solo nella camera.
Una sorta di sfogo.
Krest aprì il suo file che
intitolò “Insediamento alieno su Nemus II” ed iniziò a preparare il rapporto
sull’accaduto.
Il suono dell’arrivo di un
messaggio da parte dell’Alto Comando sul suo terminale, interruppe il suo
pensiero.
- Colonnello Krest in attesa di
ordini – disse mentre apriva la comunicazione.
- Colonnello, qui parla il
sovrintendente dell’Alto Comando Jervis. Voi oggi avete fatto un addestramento
su un pianeta morto classe G, Nemus II e avete avuto dei problemi tecnici che
ha comportato la perdita dei vostri uomini. Chiaro? - si senti il chiaro tono categorico.
Ci fu una breve pausa.
- Chiaro Colonnello Krest? – la
voce si ripetè a tono più alto.
- Sissignore, ordine ricevuto –
disse il colonnello mentre udiva la comunicazione chiudersi.
Krest modificò il titolo del suo
rapporto scrivendo sullo schermo:
“Incidente Esercitazione n° 243 su Nemus II” mentre la nave abbandonava
l’orbita del pianeta morto.
EPILOGO
Anno 998M41
Nemus II – Orbita del pianeta,
Fortezza Monastero dei Magli Oscuri“Lancia dell’Imperatore”.
Un assordante suono interruppe il
lavoro dei fratelli marine dei Magli Oscuri, nella sala comando della loro
fortezza spaziale.
- Signore , abbiamo il segnale da
fratello Egemonis - disse l’Ufficiale di Navigazione Teclio – a quanto
pare ci siamo! Le informazioni sulla attività aliena nel sottosuolo del pianeta
pervenute al Fratello Epistolario Darkon erano vere. -
Nell’unica ombra della sala
comando vi era una figura seduta su un trono di ossidiana. Il lungo mantello
azzurro emergeva dalle ombre stendendosi a terra davanti al trono. L’armatura
arancione scintillante rifletteva solo nei punti dove le luci delle spie della
sala comando bucavano l’ombra.
Silenzio.
Silenzio.
La porta in plastacciaio si aprì
e una figura arancione in armatura terminator entrò e si diresse verso il trono
all’ombra della sala comando. Il martello potenziato di dimensioni enormi
precedeva ogni passo del nuovo giunto, lo scudo tempesta che portava sul
braccio sinistro recava incisa un’aquila e un maglio, simbolo del capitolo.
- Signore siamo pronti a sterminare gli xenos- disse Navarro Blanco, Capitano della Prima
Compagnia dei Magli Oscuri. Poi rimase in attesa, senza aggiungere altro.
Sapeva che Ramon De la Peňa , il Gran Maestro del
Capitolo era una persona tanto taciturna quanto decisa ad eliminare la feccia
aliena e portare il credo dell’Imperatore per l’universo.
Nell’ombra qualcosa si mosse, la
figura dell’imponente marine a comando del capitolo si alzò dal suo trono e si
infilò il suo elmo finemente decorato.
Preparate la mia capsula e avvisate il
Sergente Vasquez della Guardia Risoluta, che la Prima Compagnia sbarchi nella sua totalità Capitano Blanco... porteremo la luce anche su Nemus II!
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